mercoledì 9 marzo 2011

Un subdolo aggressore: la pubblicità

Se riflettiamo su ciò che ci accade anche in una sola  giornata della nostra  vita, ci accorgeremo che, volenti o nolenti, siamo oggetto di numerosi messaggi pubblicitari che giungono a noi dai più diversi mezzi di comunicazione.
Tutti i massmedia, infatti, dalla stampa all'online, hanno approfittato, in modo spesso esagerato, del moltiplicarsi delle occasioni per bombardarci di pubblicità. Basti pensare, per esempio, a quante volte ci imbattiamo e subiamo i messaggi pubblicitari: quando accendiamo la radio e la televisione, quando ci spostiamo per lavoro o altro sulle strade,
quando seguiamo o partecipiamo ad eventi sportivi o concerti pop e rock, quando leggiamo i giornali, quando utilizziamo Internet, quando apriamo la nostra cassetta della posta (normale o elettronica che sia), ecc… È, dunque, pressoché impossibile sottrarsi all'incontro-scontro con la pubblicità. È, però, anche vero che ognuno di noi può essere influenzato in modo differente e la sua reazione può dipendere da diversi fattori personali, come l'esperienza, l'istruzione, l'ambiente e l'età. I più deboli, cioè quelli che subiscono
più facilmente il fascino dei modelli proposti e li imitano, sono soprattutto i giovani, a volte per ingenuità e altre volte per evasione dalla realtà, nella speranza di vedere concretizzarsi le loro illusioni e i loro sogni. Gli esempi che la pubblicità ci propone sono, purtroppo, lontani dalla maggior parte delle nostre esperienze di vita ed i miti che esalta, cioè successo, potere e denaro, affascinano e trascinano facilmente coloro che non hanno ancora raggiunto una maturità e un equilibrio responsabile. Ma, anche il diventare adulti, di per sé, non è sufficiente per difenderci da questa sorta di continua aggressione che, quasi con violenza, la pubblicità ci impone. Molte sono, infatti, le persone anche di età differenti, che si lasciano coinvolgere e convincere dalle tecniche sempre più sofisticate utilizzate per rendere efficace ogni messaggio pubblicitario. Anche queste persone rientrano nel gruppo dei più deboli, perché ciò che manca loro sono gli strumenti di difesa: un livello d'istruzione accettabile, una discreta preparazione culturale, che permetta loro di giudicare e di distinguere il
vero dal falso. Quali sono, dunque, le possibili armi per difenderci da un simile attacco? E quali possono essere i più forti ed anche i più preparati ad affrontare, reagire, giudicare e, se necessario, criticare questi messaggi troppo spesso esagerati e troppo spesso ripetuti? Io credo che chi possiede conoscenze ed esperienza non deve aver paura perché sarà in grado di valutare e di scegliere ciò che è bene e ciò che è male; inoltre, avrà il piacere, se lo vorrà, di aiutare anche i più deboli e, cosa ancora più importante, dovrà impegnarsi in prima persona per difendere la sua e la nostra società da un assalto così insistente ed invadente come quello della pubblicità, che, nelle sue attuali proposte, non rappresenta, di certo, alcun effettivo progresso culturale.


E' notte; buio tutt'attorno. Ad un tratto si sentono dei passi che si fanno sempre più vicini... la maniglia si muove lentamente e la porta si apre cigolando. La bambina guarda incuriosita lo schermo della televisione, impaziente di vedere chi comparirà dalla porta e... COMPRATE LE MERENDINE PIÙ GENUINE!! COMPRATE, COMPRATE!!
Sì, è vero: la pubblicità è un grosso problema per noi adolescenti: è fatta per influenzare le persone e per invogliarle a comprare i prodotti proposti, facendo credere loro che con quei prodotti saranno felici e soddisfatti. I produttori hanno fatto sì che anche contro la nostra volontà siamo comunque costretti a guardarla. La pubblicità è molto ingannevole, perché ti fa credere che con i prodotti più alla moda e con i nuovi modelli si raggiunga la felicità. Invece questa si raggiunge attraverso altre emozioni, come passare una giornata con la famiglia o con gli amici; stare bene con sé stessi e con gli altri; giocare spensierati nel parco; condividere esperienze, emozioni e segreti con i coetanei; stabilire un contatto di amicizia con persone nuove o trovare in un amico conforto e comprensione. A tal proposito per noiragazzi è anche molto importante riconoscere che la televisione non deve occupare tutto il nostro tempo libero, che è solo una parte del divertimento della vita e che è molto meglio stare con gli amici a chiacchierare e divertirsi insieme, parlando di argomenti adatti alla nostra età o confrontandoci sui nostri problemi e sulle nostre curiosità.

Nessun commento:

Posta un commento