Per chi non lo sapesse, questa settimana, precisamente giovedì 31 marzo, i ragazzi di terza media delle scuole Marconi e Ferraris affronteranno l’esame per il conseguimento del patentino. Il patentino, o meglio certificato di idoneità alla guida del ciclomotore (CIGC) è una sorta di “prima patente”, che si può prendere a quattordici anni ed è necessaria per mettersi alla guida di uno scooter. Non è però una cosa semplice, perché bisogna avere la buona volontà di frequentare il corso come se fosse orario scolastico e senza prenderlo sotto gamba; bisogna spegnere una volta per tutte il computer o le consolle ed esercitarsi nei quiz con impegno e serietà (senza dimenticare che non si è esonerati dai compiti scolastici). Ma perché noi dobbiamo fare tutto ciò, quando una volta si poteva guidare il motorino senza patente? Io mi ricordo, per esempio, di mia nonna che, non avendo conseguito la patente, utilizzava il motorino per spostarsi, perché per utilizzarlo non c’era bisogno di studiare le regole della strada. Questo sembrerebbe strano a noi giovani d’oggi che siamo costretti a studiare un libro intero e a dare un esame, ma c’è una spiegazione logica: il patentino esiste solo dal 2004, quando si è ritenuto insicuro e pericoloso mettere sulla strada persone inesperte e senza una buona conoscenza della segnaletica e dei comportamenti corretti da mantenere a bordo di un qualsiasi veicolo. Ma adesso, vorrei parlare del tanto spaventoso esame. Come ci hanno spiegato il maresciallo e la professoressa che tenevano i corsi, l’esame teorico consiste in un questionario di dieci quesiti, con un totale di trenta domande, delle quali bisogna dire se sono vere o false. Poi, sempre per non lasciarci alcun vantaggio, le tre risposte per quesito possono essere disposte in tutte le combinazioni possibili (per esempio: tutte vere, tutte false, due vere e una falsa…). Alla fine, chi avrà dato almeno 26 risposte esatte su 30, sarà promosso e potrà andarsene a casa con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia, un bel fogliettino verde e, se sarà mooolto fortunato, a cavallo di uno scooter nuovo fiammante. Un enorme "in bocca al lupo" a tutti e, ovviamente, anch'io risponderò "crepi!".
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