Grilletto contro grilletto, canna contro canna ,quei corti oggetti sorretti da mani nervose trasudanti di agitazione ,si trovavano sullo stesso piano ,erano paralleli,ma le anime in quel momento sconvolte da un odio innaturale s’ incrociavano perfettamente. Un giovane operaio sepolto da caterve di debiti spinto dall’ ira nei confronti di un mondo così ingiusto che l’ha ripagato portandolo alla miseria, a compiere un gesto simile,minando, distruggendo il futuro dei suoi figli, figli anche di una patria artefice di violenze immateriali da cui dovrebbero essere allontanati.
Sull’altra sponda che separava nettamente il bene della luce dal male delle tenebre, si delineava la sagoma decisa di un poliziotto pronto invece a servire fedelmente la patria,a venerarla come un dio ,quella stessa patria madre anch’essa del giovane operaio, che avrebbe concesso all’ altro ,un dignitoso futuro ai propri figli,che generosa,solidale,premurosa,non li avrebbe mai neanche sfiorati con un dito.
Due mondi così diversi in quel momento stavano avvinghiati saldamente insieme:la stessa rimbombante sensazione di paura pulsava nei petti ,l’oppressione caotica di tumultuosi pensieri regnava nelle loro menti,le colorite labbra carnose non riuscivano a placare il pallore dei volti e le minuscole goccioline di sudore,come brina scrosciavano delicatamente contornando l’ovale delle due teste. Nessuno compiva il primo passo ,stavano in piedi a stento, i loro corpi non venivano più sorretti dalle gambe esageratamente dolenti ma dai viaggi mentali sguizzanti tra i labirinti dell’encefalo:l’emozione era sovraumanamente forte per i due protagonisti di questo pericoloso teatrino ,quell’attesa,avrebbe lasciato per sempre una cicatrice nelle loro vite. Il tempo si era fermato,fintanto che il silenzio tombale venne rotto dal tacito clic emesso dalla live percussione del dito sul grilletto, che risultò come un grido sordo in una stanza vuota. Il filo della vita di uno di quei due uomini era appena stato spezzato ,parallelamente dall’altra parte della città la moglie di quest’ultimo, ignara aveva appena terminato di sorseggiare l’ultima goccia, lentamente ricaduta dalla tazzina di un caffè particolarmente amaro.
Alice Marucci 2°G
bello! brava alice!
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