domenica 27 febbraio 2011

Giovanni Palatucci

Lo scorso anno scolastico, il 29 settembre, nel centenario della nascita, la Questura di Modena e la nostra città hanno voluto ricordare Giovanni Palatucci, dedicandogli una strada e un monumento, entrambi nei pressi della Questura.
Io e la mia classe abbiamo partecipato alla cerimonia. Alcuni di noi hanno letto nel corso della cerimonia alcune personali riflessioni su Giovanni Palatucci e su quanto da lui compiuto in favore del popolo ebraico.
In seguito abbiamo preso parte ad una visita guidata in Questura nel corso della quale abbiamo potuto vedere gli strumenti utilizzati per riconoscere le impronte digitali e altre attrezzature della polizia scientifica. Abbiamo anche potuto entrare nella sala operativa e vedere sui monitor alcune immagini da telecamere della nostra città. Questo ci ha molto impressionato: le telecamere installate sono un centinaio e grazie a loro è possibile sorvegliare la città a distanza in ogni momento. Alla fine siamo stati accompagnati in una sala dedicata a Marco Biagi, in cui abbiamo gustato il rinfresco e ricevuto in dono una targa della Polizia di Stato.

Le frasi lette:
Palatucci è stato un grande uomo, ci ha dato un mondo migliore sacrificando la sua vita per combattere il nazismo e aiutare migliaia di ebrei. Il suo coraggio illimitato lo ha aiutato a sfidare il nemico.
A Dahcau si  è concluso il suo viaggio, dal quale non ha fatto ritorno.
Lo ringrazio con tutto il cuore
Alessandro De Girolamo

Ci sono persone che pensano agli altri prima di tutto, prima della loro stessa vita, senza aspettarsi niente in cambio.
Un ringraziamento particolare a Giovanni Palatucci, che venne punito per essere stato un grande uomo.
Non so quanta gente, al suo posto, avrebbe avuto il coraggio di fare quello che fece lui.
Da oggi, grazie a questo monumento, sarà ricordato come un eroe… quello che era.
Serena Bretoni

Morire per qualcuno o qualcosa che ami ti rende immortale nel cuore di tante persone; e nel cuore dell’Italia ci sono loro che hanno sacrificato la loro vita , nostro motivo di gloria, i nostri eroi.
Laura Filardi


I miei compagni ed io ti stiamo scrivendo… per onorarti, rispettarti e per diti “Grazie… tu non leggerai niente di tutto ciò, e questo mi dispiace, ma spero che tu sia felice, lassù da qualche parte… So che ci sei… Grazie di tutto, davvero.
Sandra Cavallari


Un eroe, ecco… Si pensa che siano tutti con la calzamaglia e i superpoteri, ma non è così, questa è solo una grossa sciocchezza dei fumetti.
Palatucci ha dovuto pagare, alla fine gli è costato molto, ma, essendo un eroe, era molto più attento a quella che era la sua missione, che veniva prima dei rischi che correva.
Essendo un eroe, lo stimo. Essendo un eroe, lo ricordo.
Alessandra Lombardi

Ma chi era Palatucci?
Giovanni Palatucci nacque a Montella, in provincia di Avellino nel 1909.  Laureato in giurisprudenza a Torino, nel 1936 divenne vice commissario di pubblica sicurezza. L’anno dopo fu trasferito alla questura di Fiume come responsabile dell'ufficio stranieri e poi come commissario e questore reggente. A Fiume, salvò molti ebrei, disattendendo alle procedure di arresto per motivi razziali nell'Italia occupata e non ubbidendo agli ordini superiori provenienti dai nazisti. Si hanno notizie del fatto che nel 1939 riuscì a far fuggire 800 ebrei tedeschi verso la Palestina.
 Quando, dopo l'8 settembre 1943, i tedeschi occuparono parte del nord Italia, Palatucci restò al suo posto, continuando a falsificare i documenti degli ebrei e permettendo loro di scappare. Fu arrestato dalla Gestapo il 13 settembre 1944, perché accusato di far parte di un movimento per l’indipendenzadi Fiume e venne deportato a Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945. Pagò con la sua vita la "colpa" di aver salvato persone colpevoli solo di esistere, secondo le leggi del Reich. Il giovane Stato di Israele lo proclamò in breve tempo "Giusto tra i Giusti", ma, solo nel 1995, in Italia gli fu conferita una medaglia al valor civile alla memoria. È in atto il processo di beatificazione.

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